Moderne tecnologie e tecniche antiche, macchinari all’avanguardia e trucchi dei vecchi contadini. E poi lavoro, cura, sudore. Su 6 ettari di terreno complessivamente recintati, ne coltiviamo circa 3; abbiamo messo a dimora oltre 15.000 piantine di Granaccia che nel 2019 ci hanno regalato le prime 1.072 bottiglie del nostro vino, il Gublòt, un primo esperimento molto ben riuscito. E per il 2020 sono in arrivo altre 7.000 bottiglie.
Gublòt nel vecchio dialetto di Roccavignale, il “balurd”, vuol dire bicchiere